mercoledì 19 dicembre 2012

può capitare di...


                                                             asterischi di molti anni fa: 
                                                             oggi  =  ieri                   
                                                         ieri =  domani ?


Può capitare di...

CHIEDERE all'Ufficio “competente” che fine abbia fatto l'annosa liquidazione della tua liquidazione e sentirti rispondere che è a buon punto, al punto che ti liquideranno per ben 53 anni di servizio, in luogo dei 44 effettivamente maturati. A questo punto, il fugace imbarazzo per l'errore in cui è incorsa... la collega sarà prontamente coperto con l'assicurazione che si provvederà con sollecitudine alla rettifica e che, senz'altro, riceverai il pingue assegno a domicilio, entro... diciamo tre mesi.
Allora, per il ritardo, potrei chieder gli in­teressi! - insinuerà candidamente l'in («ro­saio.
- Certamente, ma ovviamente tramite causa!
A quel punto, non saprai più se arrabbiarti per il danno e la beffa subiti, o prenderti la magra soddisfazione di far notare, dottamente quanto pedantemente, che con i tem­pi che corrono il fare causa non sarebbe un buon tramite (latino: frames “ scorciatoia) per ottenere il dovuto.

ESSERTI precipitato, a metà dicembre, a versare il canone televisivo, un  po' per togìierti il pensiero, un po' allettato dal mi­raggio dei ricchi premi di Telelortuna che la RAI mette a disposizione degli abbonati vecchi e nuovi, purché beninteso in regola con l'abbonamento.
E ciò, nonostante il  diverso avviso di tua moglie la quale, saggia­mente, sostiene che per pagare e morire (… corna tacendo = ma è solo un modo dì dire, si affretta a precisare) c'è sempre tem­po.
E, infatti, mal te ne incolse perché, avresti dovuto ricordarlo, come ogni anno a fine dìcembre, dopo tormentate ponderazioni burocentesimali, gli organi governativi han­no fatto scattare la tagliola della revisione del canone.
Quindi, altra coda (e altre settecento lire di tassa postale) per versare la differenza di lire 6.005. sperando che le cinque lire ti siano condonate dalla benevolenza dell'impiega­to postale,
Se. invece, sei ancora arroccato a! vecchio televisore in bianco e nero (escludendo ogni ipotesi di truffaldino scolorimento) e non avevi ancora provveduto, paghi 119.995 lire, ma nessuno ti darà le cinque lire di resto, ma in compenso avrai risparmialo le 700 lire della seconda tassa postale,
Come vedi, qualche volta anche tua moglie ha ragione.



ESSERE lasciato appiedato dall'irremovibile nocchiero dell'ATAF (il codice di navigazione non consente strappi!) che, alla fer­mata - capolinea dell'autobus, una volta chiuse le portiere, non lasciandosi commuovere dalla tua manina che implora l'im­barco, ingrana la marcia e via. Ma. non si era detto: «Bussate e vi sarà aperto?!




SPREMERSI le meningi, giorni e giorni, per stabilire quante strette di mano, con relativi inchini e sorrisetti di circostanza, siano scambiati, diciamo, da cento persone convenute poniamo il caso per una cerimonia ufficiale, una delle tante, un party, un vernissage d’arte: et similia.
Consultati inutilmente mio figlio  e i suoi trattati di matematica, ho finito col fare ricorso al metodo sperimentale, quello volgarmente chiamato alla fimminina, e alla fine ne ho ricavato questa regola (metodo induttivo): si moltiplica il numero delle persone convenute (100) per la metà del suo numero antecedente (99:2 = 49,5). Risultato: 4950 strette dì mano, con altrettanti inchini e .sorrisetti. Da precisare, per la precisione, che questo è il totale, mentre per ciascun partecipante le strette di mano saranno soltanto novantanove: il numero, cioè, dei convenuti meno la persona considerata, la quale non stringerà la mano a sé stessa se non al fine di strofinarsela energicamente, di tanto in tanto, per rimetterla in condizioni di proseguire la fatica.
C'è comunque da rimanere con la bocca storta e la mano anchilosata., ecco come sì spiega che, ad ogni riunione del genere, segua (e mai preceda) inevitabilmente un rinfresco di rinfrancamento che, per quanto generoso, non sarà però   sufficiente ad arginare ed assorbire le massicce ondate offensivw  di dame e cavalieri dai gomiti d'acciaio alla carica (che poi sarebbe la scarica) del buffet.

VENIRE a sapere che giace ancora in Parlamento il disegno di legge per rendere obbligatorio l’insegnamento del nuoto nella scuola dell'obbligo. 
Ne sollecitiamo l'approvazione: con questa scuola che fa acqua da tutte le parti, salviamo almeno i nostri figli!








LEGGERE su una pubblicazione scientifica che il corpo perde completamente la pelle ogni 7- 10 giorni , al ritmo di 50.000 scaglie il minuto,
Personalmente temo che si tratti dì una delle solite “americanate”: non si spiegherebbe altrimenti come certe facce  di bronzo di nostra conoscenza,campassero cent'anni, non cambiano mai.







APPRENDERE dalla solita rivista specializzata che, secondo uno scienziato, una dieta ricca di sale fa nascre figli maschi, una insipi­da figlie femmine.
Sarebbe quindi scientificamente dimostrato che le donne non han­no sale in zucca!






SENTIRE dell’esistenza di una direttiva  CEE, diventata legge na­zionale, la quale prescrive tutta una serie di misure per la protezio­ne degli animali durante I trasporti internazionali.
E chiedersi: a quando una legge che protegga noi, animalisuperio­ri, durame i viaggi nazionali?!








ESAMINARE lunghe relazioni, con relativi consuntivi di bilancio, pubblicate a pagamento sui giornali da enti pubblici per magnificare l'attivi svolta e i risultati raggiunti.
Con le cifre, sono di una precisione che fa tenerezza e chec può farci dormire sonni tranquilli per la scrupolosità di stampo ottocentesco con cui è amministrato il nostro denaro. Si può, ad esempio, leggere: fondi somministrati per lavori pubblici: lire 21.785.767.521. Ci rendono il conto anche delle 21 lire!
Quanto ai conto dei miliardi, quello è… un altro conto Sono grosse cifre non accessibili ai profani: a loro basta pagare le tasse.






SOFFERMARSI ad ammirare sui muri della Facoltà di Architettura le esercitazioni pittoriche dei nostri goliardi, con  simboli e scritte a vernice rossa e nera che sono altrettanti messaggi di cultura e di vita. Una di esse recita: Occupare le case, le piazze, la vita
Nell'attesa, i nostri giovanotti occupano il loro tempo imbrattando i muri.
È facile diagnosticare che, indipendentemente dalla carriera di architetto, un'occupazione da imbianchino non gli mancherà mai!




ASCOLTARE da parte di rappresentanti del Governo, acco­rati, autorevoli inviti rivolti ai cittadini (ormai definitivamente inglobati nell'anonimo gregge della gente) per sensibilizzarli al risparmio energetico che, con l'ecologia e l'Europa del '92, è la sal­sa verde presente in tutti i piatti della giornata..
Lodevole proponimento, niente da eccepire, che tende - oltre al risparmio di notevole risorse finanziarie, cosa che non guasta - alla tutela dell'ambiente, già così pesantemente degradato dall'inarrestabile corsa al consumo, cui corrisponde, in misura direttamente proporzionale, un diffuso comportamento dettato da irreversibile egocentrico menefreghismo.
Al malcapitato cittadino, che si presenta in un pubblico uf­ficio, capita però immancabilmente di essere abbagliato da un pretenzioso, quasi arrogante, sfavillio di luci (cosa avranno poi da met­tere in mostra resta tutto da....chiarire), presenti o aasenti i titolari, d'inverno o a ferragosto, di mattina o di sera, consumato - alla faccia dello chef - nella totale indifferenza delle mezzemaniche, dei loro Superiori, della Corte dei Conti e degli altri organi di controllo, e naturalmente della stessa gente, destinataria del la bolletta.
Questa delle lampadine, la mia cupio tenebrarum, lo confesso, è finita col diventare il mio chiodo fisso.
Un male…oscuro.


RICEVERE, poniamo dagli Stato Uniti, un pacchetto conte­nente un innocente libro, recapitato da un altrettanto innocente postino, così contrassegnato (è il pacchetto, ovviamente, ad essere marchiato, che se fosse il postino andrebbe marchiato a fuoco): "Fi­renze Posta Lettere: riscuotere L. 2.000 = tassa di presentazione dogana all'importazione".
Alla richiesta di chiarimento sulla sibillina, ingiunzione, l'innocente, ignaro postino adombra la possibilità che possa trattarsi di una tassa dovuta per la. verifica da parte dei doganieri.
Ma, di grazia, i doganieri non sono già pagati per verifica­re la merce che entra, nel territorio nazionale?
Bah!! In conclusio­ne, nonostante il detto, ti tocca fare il fesso e… pagare il dazio.



             
          L'elezioni
Nun mi canusci nuddu, tuttu l'annu,
sugnu un  viddanu, un  tintu scarpunazzu;
ora su' tutti cca chi vennu e vannu,
cu' mi tira la manu, e cu' lu vrazzu;

sinu 'ncampagna mi vennu a circari,
nun c'è nè vui nè zzu', ma Vitu caru;
su' tutti cirimonii, e lu parlari
diventa meli ed era feli amaru.


Stanotti, a mezzanotii, era curcatu:
-tuppi tuppi - Cu' è ddocu? - Apri, minchiuni,
- (Chi sunnu li patruna?) Ora curcatu
sugnu - Cca c'è lu sinnacu, putruni.

Lu sinnacu di notti, cca, nni mia?!
A  pedi 'nterra affacciu a la finestra;
lu sinnacu e l'amici 'ntra la via.
lu puntuneri e 'na guardia campestra.

Cu' mi dici ca sugnu di li fidi,
cu' mi voli purtari a cunsiggheri,
cu' mi prumetti li favi e li gidi,
cu' ca mi livirà l'arti e mesteri:

lu munnu sanu lu fannu e lu sfannu;
e poi, cuntenti ca sugnu un minchiuni,
mi dunanu la scheda e si nni vannu;
lu mi stinnicchiu supra lu pagghiuni.

Un quarticeddu 'un passa e sentu arreri
-tuppi tuppi- a la porta; apru, a cu' viu?
Don Virticchiu, du' mastri ed un camperi...
teniti fermu cannarozzu miu!

"lu sinnacu è un birbanti, e l'assessura
sunnu latri di passu; un cunsiggheri,
scanciu di fari a la chiesa li mura,
ci fici l'oricchini a so' muggheri;

"e nautru ci accattò 'na  bedda vesta...
ci sunnu cosi chi 'un si ponnu diri;
ma nui, vui lu sapiti, genti onesta,
....e mi proji la scheda e cinci liri...

Binidittu l'amuri chi mi tenni!
Ci sbattivi la porta 'ntra lu mussu,
gridannu: lu zzu Vitu, nun si vinni,
ca è tuttu un pezzu e un culuri, russu;

e lu sapemu, tutti latri siti,
lu sapemu pirchì v'arriminati,
quannu a la casa granni vi junciti
macari li maduna ci scippati;

Faciti li cuntratti a fantasia
cu l'amici cchiù latri e sbrigugnati;
pagati 'na crapuzza comiu a mia
ed aviti li mànnari fidati.

Cumarca di latruna, jitivini,
ca tutti loi sapemu, li magagni;
va jitivi a circari a cu' si vinni;
iu votu cu la lega, su' cumpagni!

di Vito  Mercadante (1873/1936)
il cosiddetto "poeta sindacalista" di Prizzi

Nessun commento:

Posta un commento