mercoledì 19 dicembre 2012

il Prof non lo sa...che figura!


PUÒ CAPITARE DI....
....ricorrere, naturalmente dopo lunga lista dattesa, alle cure di un ortopedico, un professore di chiara fama.
Dopo anamnesi di rito (malattie dell'infanzia, interventi chirurgici, malattie ereditarie) - va al mare? come non sa che il sole fa male? 
-ma veramente, il Prof....... 
quello? ma quello non ca­pisce niente, dunque, vediamo un po’, che disturbi accusa? dolori alle mani? sfido io, non vede che non c'è più muscolo? sicuro, questa è la classica Mayer-Prosperius... lei naturalmente ha un cronico formicolio alle dita, ha perso il senso dello spessore... –
-veramete io,..
- certo, non c’è dubbio, qui bisogna operare, bastano tre-giorni di degenza.
- Mi scusi professore, veramente io alle dita non sento alcun formicolio, e quanto allo spessore sono capace di distinguere al tatto un foglio di carta velina da un'asse di tre centimetri-
- Ma no, non è possibile! mah, vediamo un po’-.
E qui letteralmente ingaggia un corpo a corpo, pugno contro pugno, lui in senso ascendente e tu in senso discendente, e poi al contrario, visibilmente contrariato per lossuta resistenza oppo­sta alla prova di forza (a momenti finiva lui al tappeto!), tenden­te a dimostrare l’aprioristico postulato della famosa sindrome di Mayer-Prosperius.
- Mah! strano, molto strano! ha fatto mai la calcitonina? (per i profani, il redattore chiarisce  che che si tratta di un polipeptide, ottenuto per sintesi, su modello della calcitonina naturale, di anguilla: sì, insomma, un medicinale per stuccare col calcio le ossa che, ad una certa età, diventano fragili e porose come spu|gna di mare). -La calcitonina le fa male? le provoca addirittura dei blocchi muscolari, vomito, strabuzzamento dei globi oculari? ma come è possibile, se si tratta di un prodotto organico presente nell'organismo? - (come fai ad eccepire che un motivo deve pur esserci se le avvertenze annesse avvertono che ci possono essere effetti
collaterali e che la calcitonina presente nel mio organismo con va d'accordo con quella delle anguille?!...a pensarci, veramente è molto strano, io ho un debole per le an­guille!).
Insomma, per farla breve, la seduta si conclude col rinvio a tutta una serie di analisi sofisticate, e poi vedremo.
- Professore, scusi, qual è il suo onorario? - (tenete a mente, a un Professore non si può chiedere "quanto pago? mica hai a che fare con un bottegaio!).
Gelato da un secco 150.000 (lire, l’euro non era ancora nato) tiri fuori i due bigliettoni, con vellutata discrezione li poggi furtivamente sul piano della scrivania, e aspetti... solo un po’ però, appena qualche secondo (speran­zoso che, con la ricevuta fiscale, dalla dichiarazione dei redditi potrai recuperare circa un quinto), ma il Professore, senza nemmeno  controllare il denaro (è un signore!) è già passato ad esaminare una radiografia, sicuramente un caso interessante, e ti congeda con un distratto buongiorno.
All'uscita, per strada, più confuso che persuaso, le ossa rotte materialmente  e metaforicamente, finalmente ti puoi sfogare: - Professore, Lei è un mascalzone, indegno della... divisa che indossa; Lei, un luminare della scienza, un cattedratico, Lei che ha pronunciato il giuramento d’Ippocrate, stare a nicchiare sulla ricevuta fiscale, ma che figura! Lei, un Professore di grido (non abbasso la voce, grido quanto mi pare!), Lei si è degradato al livello di un carrozziere, parrucchiere o bottegaio! e con un’aggravante, anzi due: in primis, ha abusato dello stato di soggezione materiale e psicologi­ca di un paziente al quale ha recato offesa (e lasciamo stare il danno) e violenza; io sono più forte di te, per la tua salute dipendi da me e quindi faccio quel che voglio, e zitto! in secundis, Lei è un pilastro della società, come tale ne coglie gli onori e i privilegi, e nello stesso tempo con la frode vilmente si sottrae, Lei cittadino benemerito, all’obbligo morale, prima che legale, di concorrere al suo mantenimento, lasciandone il peso ai soggetti più deboli, al vecchietto che vive di pensione, a chi campa di stenti e di fatica, Lei, ma quale Lei?! tu sei un parassita! mi fai soltanto pena!
Ecco, gliele ho cantato per bene! ma non avrò un po’  esagerato?!

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